Tra tecnologie digitali e ricerca umanistica: al via il ciclo di seminari informali del Dottorato in Digital Humanities

Le tecnologie digitali stanno trasformando in modo sempre più profondo la nostra quotidianità, rendendo necessaria una riflessione attenta e consapevole sui benefici e sui rischi legati al loro impiego. In questo scenario nasce Work in Progress DH, un ciclo di seminari informali pensato per favorire il confronto e la condivisione tra gli allievi del Dottorato in Digital Humanities dell’Università degli Studi di Genova (clicca qui per visionare la locandina dell’evento).
Gli incontri si terranno presso il Polo Didattico sito in via delle Fontane 10 e offriranno ai dottorandi l’opportunità di presentare i propri progetti di ricerca e i lavori in corso, ricevendo feedback e suggerimenti da parte di colleghi e docenti, in un ambiente stimolante e aperto al dialogo.
Il ciclo prevede quattro appuntamenti, ciascuno con due o tre presentazioni ognuna della durata di 20 minuti, seguite da 10 minuti di discussione. I temi trattati spazieranno dalla digitalizzazione e valorizzazione del patrimonio artistico, linguistico e architettonico, alla traduzione automatica e all’analisi testuale, passando anche per l’impiego delle nuove tecnologie e dell’intelligenza artificiale nella didattica.
Questo scambio reciproco offrirà l’opportunità di riflettere, da un lato, sulle potenzialità che le nuove tecnologie offrono nella ricerca umanistica e, dall’altro, l’importanza di un approccio critico e consapevole da parte dello studioso nel loro utilizzo.
Di seguito il programma completo dell’evento:
Martedì 15 aprile, ore 12, Aula L
- Giada Pantana – Presenterà il framework innovativo alla base del suo progetto di ricerca che riguarda l’apprendimento informale dell’inglese come lingua straniera per utenti adulti tramite tecnologie linguistiche, quali la traduzione automatica e l’intelligenza artificiale generativa, concludendo con uno sguardo ai prossimi step.
- Eliana Bergaglio – Il tema dell’intervento riguarda i metodi e gli strumenti messi a disposizione dalle Digital Humanities per l’analisi dei testi letterari tramite approccio distant reading. Partendo dal concetto di «operazionalizzazione» si procederà all’esplorazione del topic modeling come tecnica di NLP tramite lo strumento MAllet (MAchine Learning for LanguagE Toolkit).
Giovedì 8 maggio, ore 12, Aula M
- Giovanni Mantegazza – L’intervento è teso a illustrare i processi di elaborazione di un glossario terminologico legato all’ambito del patrimonio culturale e incentrato sull’arte e l’architettura dei palazzi dei Rolli di proprietà dell’Ateneo. Il tutto elaborato allo scopo di essere integrato all’interno di un prodotto multimediale che favorisca la piena accessibilità e la diffusione equa delle conoscenze.
- Simonetta Acacia – La ricerca affronta il tema della valorizzazione delle grotte artificiali, in ambito genovese, attraverso tecnologie digitali, nello specifico tramite la ricostruzione virtuale non solo di elementi architettonici perduti, ma soprattutto del contesto in cui si inserivano questi preziosi manufatti, ovvero i giardini di villa. Le grotte hanno seguito le sorti di questi e sono sopravvissute solo in parte alle trasformazioni urbane, per lo più in cattivo stato di conservazione, difficilmente accessibili e scarsamente conosciute; ricostruire il loro contesto originario può favorire la comprensione della loro condizione attuale e delle relazioni che avevano con il paesaggio
Martedì 20 maggio, ore 12, Aula G
- Chiara Storace – Presenterà un’esperienza di osservazione partecipata in un contesto scolastico, mostrando come pensiero computazionale, coding e metodologia CLIL possano intrecciarsi nella didattica delle lingue per stimolare la produzione orale e favorire un rinforzo cognitivo e linguistico in una prospettiva transdisciplinare”
- Andrea Paolini – L’intervento illustra le dinamiche vissute nei tre anni di vita di un progetto di dottorato ormai prossimo alla sua discussione finale: dal progetto iniziale, agli “incidenti di percorso”, agli strumenti rivelatisi più utili per modificare la rotta in corso d’opera, fino al raggiungimento dei risultati finali.
Martedì 3 giugno, ore 12, Aula C
- Naji Al Omleh – L’intervento intende riflettere su come, nell’ambito degli studi critico-letterari, una prospettiva centrata sull’analisi della lettura possa favorire lo sviluppo di una proposta metodologica fondata su un approccio empirico-quantitativo, finalizzato a spiegare, e non a interpretare, fenomeni testuali quali strutture narrative, strategie discorsive e generi letterari.
- Lorenzo Natali – Focus dell’intervento sarà l’interpretazione in chiave costruzionista delle metodologie di game-based learning. Se la pedagogia di Papert invita alla creazione di artefatti come espediente per una didattica lontana dall’approccio verticale e più vicina al laboratoriale, un suo ripiegamento “game-based” suggerisce la possibilità di trovare nelle attività di game making il veicolo per un apprendimento che possa risultare significativo a 360 gradi. Il design di giochi, per sua intrinseca natura, stimola il pensiero sistemico e competenze utili ad affrontare le sfide del ventunesimo secolo offrendo un accrescimento che vada oltre la materia accademica e si avvicini allo sviluppo di un variegato set di skill. La metodologia, ampiamente sperimentata, manca però di uno studio e implementazione più rigorosi che ponga l’accento su suo potenziale sviluppo anche in curricula altri rispetto a quelli universitari ed informatici.
- Salvatore Varriale – L’intervento illustra un approccio innovativo all’apprendimento del tedesco tramite chatbot personalizzati. L’obiettivo è potenziare le abilità di scrittura in LS degli allievi che, interagendo con il chatbot, imparano altresì a scrivere prompt efficaci e a valutare criticamente gli output generati, sviluppando competenze non solo linguistiche e metalinguistiche, ma anche metariflessive e digitali, essenziali per muoversi in autonomia e con consapevolezza nel complesso panorama attuale. L’integrazione di contenuti multimediali ed elementi di gamification mira a creare un ambiente di apprendimento più coinvolgente e inclusivo.
A cura di Gaia Lorenzoni, Giovanni Mantegazza e Salvatore Varriale
OpenEdition vi suggerisce di citare questo post nel modo seguente:
salvatorevarriale (15 Aprile 2025). Tra tecnologie digitali e ricerca umanistica: al via il ciclo di seminari informali del Dottorato in Digital Humanities. Digital Humanities PhD. Recuperato il 16 Maggio 2025 da https://doi.org/10.58079/13r7i